Sapori antichi

Introduzione

Semplice, genuina e gustosa è stata, e in parte è ancora, la cucina locale, grazie alla presenza di preziosi prodotti e ingredienti, quali formaggi, salumi, funghi e cacciagione. Dalla tradizione contadina arrivano piatti unici come la polenta, preparata con i formaggi grassi degli alpeggi, le minestre e le zuppe, preparate con erbe raccolte anche nei prati. Non vanno taciute, sempre in campo gastronomico, le specialità ottenute con l'impiego di frutti spontanei, quali noci e castagne.

La pratica dell'alpeggio era uno degli elementi indispensabili al mantenimento e miglioramento dell'attività agricola in montagna e ha inoltre contribuito a mantenere in vita tradizioni e costumi, creando un patrimonio di esperienza e di capacità accumulato nei secoli dalla nostra gente. L'allevamento dei bovini e la lavorazione del latte erano un'arte tradizionale da questi parti.

Il latte prodotto sugli alpeggi veniva lavorato sul posto per ricavarne dei formaggi che sono indubbiamente considerati tipici, di buona qualità e di limitata quantità.

Nella stagione estiva gli amanti degli inimitabili formaggi di monte potevano acquistare direttamente sugli alpeggi questi prodotti, che in commercio difficilmente erano reperibili, abbinando al piacere di una salutare gita in montagna, la sempre interessante esperienza di osservare da vicino come vivevano e lavoravano gli alpeggiatori.

La nostra realtà non conserva oramai più questi costumi e tradizioni ma le radici locali onorano la nostra gente poiché, come testimonia la storia, ne esalta la laboriosità, l'intraprendenza e l'attaccamento alla propria terra.

Alla base della tradizione alimentare ci sono altri prodotti semplici, che bastano da soli a decretare il successo di molti piatti: i piccoli frutti di bosco, da sempre ingredienti essenziali per l'alimentazione, ricchi di colori e di profumi; va poi ricordato un altro speciale frutto di questa terra, pure di grande valore gastronomico: il fungo porcino, che è tra i più saporiti e che da sempre è l'ingrediente per condire primi raffinati e realizzare secondi piatti particolarissimi.

I piaceri della buona tavola hanno sempre appassionato la gente semplice di questo paese.

Se dovessimo scegliere il cibo più caratteristico e più comune della nostra terra non vi sarebbero dubbi di sorta: LA POLENTA, che in questo senso non ha mai avuto rivali. Sin dai tempi lontani, quando la vita era assai dura, per i contadini c'era fortunatamente la polenta, che sostituiva non solo il pane ma anche il companatico.

La si faceva tutti i giorni e si mangiava soprattutto a mezzogiorno quando, appena tolta dal camino, si presentava calda, profumata e gustosa. Quella avanzata veniva sempre utilizzata la sera, in alternativa alla minestra, a colazione o come merenda al pomeriggio insieme alla poca pietanza. Veniva anche consumata insieme al latte nel cosidetto "ménüs": nel paiolo ancora caldo veniva versato del latte tiepido per staccare ed ammorbidire la crosta della polenta rimasta attaccata alle pareti… nulla andava spercato!

Al giorno d'oggi la polenta ha cessato di essere l'alimento base della dieta locale per assumere quasi una connotazione di ricercatezza. La preparazione della polenta "cunsà", glorioso e sempre attuale piatto della nostra cucina tradizionale, si realizza unendo alla polenta alcuni saporiti formaggi, amalgamando il tutto e innaffiandolo di burro fuso e insaporito d'aglio.

Casoncelli (Casonsei)

Anticamente il termine indicava ravioli ripieni di formaggio, mentre attualmente designa un primo sostanzioso a forma di "calzoncini", da deliziare con un buon bicchiere di vino. Ricetta per preparae i "Casonsei":

  • Ingredienti per la pasta:
  • 500 gr. di farina
  • 3 uova
  • acqua
  • Ingredienti per il ripieno:
  • 3 uova
  • 3 hg di carne di vitello macinata e rosolata con il burro
  • 1 hg di pane grattuggiato
  • 1 hg di formaggio grana padano (o parmigiano) grattuggiato
  • 50 gr. di amaretti grattuggiati
  • 50 gr. di uvetta sultanina
  • 2 tazze di caffè ristretto
  • 1 pugno di noci grattuggiate
  • 3 hg di spinaci tritati e cotti al burro
  • sale e pepe

Tempo di cottura: 15 minuti - Condimento: burro nostrano fuso e foglie di salvia

Cotiche di maiale con fagioli ed orzo (Codéghé coi fasòi e l'ors)

È un piatto poco costoso, ottimo ed energetico. Oggi con la crisi economica quasi in atto… non sarebbe male divenisse di moda.

Ingredienti:

  • 2 Kg di cotiche tagliate a listarelle
  • 100 gr. di burro
  • 2 cipolle grosse
  • 2 scatole di polpa di pomodoro
  • ¼ di vino bianco
  • 500 gr. di fagioli lessati con la loro acqua di cottura
  • 500 gr. di orzo lessato
  • 1 foglia di alloro

Tritare le cipolle e rosolarle in una casseruola per 5 minuti con il burro e l'alloro. Mettere le cotiche tagliate e rosolarle ancora per 5 minuti. Bagnare poi con il vino bianco e far evaporare almeno metà del liquido, poi buttare il pomodoro, un dado, un po' di acqua di cottura dei fagioli e far iniziare la cottura. Cuocere almeno ¾ d'ora. Quando il tutto sarà quasi cotto, mettere i fagioli e l'orzo, far terminare così la cottura ancora per 20 minuti. Servire con polenta fresca e del trito di prezzemolo spruzzato sul tutto.

Minestra sporca (Minestra Spòrca)

Questa buona ricetta ricavata con ingredienti molto semplici ed economici è certamente frutto di un sensibile fantasia scaturita dalla povertà e dal grande bisogno.

Ingredienti:

  • brodo di manzo
  • 3 o 4 fegatini di pollo
  • 2 duroni lessati precedentemente nel brodo
  • 30 gr. di burro
  • zampe di gallina lessate come i duroni

Far sciogliere del burro e rosolarvi i fegatini a listarelle e i duroni tritati. Bagnare con il brodo e portare ad ebollizione con l'aggiunta delle zampe di gallina ed un pugno di pasta per minestra. Cuocere e servire con prezzemolo trito e formaggio grattugiato.

Risotto con le ortiche (Risot co le ùrtighé)

Un'arte, quella del far da mangiare in valle, che rispecchia il cuore e il carattere della gente di qui: semplice, assolutamente non sofisticata, umile e sobria. Piatti che al primo colpo d'occhio, magari non ti attirano (come peraltro la gente!) ma che dopo il primo "assaggio" trovi piacevoli, buoni, anche perché hai imparato a gustarne il segreto sapore.

Ingredienti:

  • 1 kg di riso
  • 2 litri di brodo di carne
  • 350 gr. cime di ortiche lavate e tritate in modo grossolano
  • 200 gr. di pancetta affumicata a dadini
  • 300 gr. di burro
  • 200 gr. formaggio grattugiato
  • 1 cipolla
  • vino bianco a piacere

Procedere come per un normale risotto. Appena si aggiunge il brodo bollente al riso si devono mettere anche le ortiche e la pancetta. Cuocere per 20 minuti, alla fine mantecare e servire subito.

Panada

È un'ottima minestra, certamente inventata per recuperare l'allora prezioso pane vecchio. Ha proprietà emollienti.

Ingredienti:

  • pane raffermo. Sia bianco che di segale
  • salvia
  • lardo (poco) ben pestato
  • una crosta di formaggio nostrano
  • burro o olio di oliva
  • brodo e sale quanto basta

Mettere tutti gli ingredienti nel recipiente di cottura a freddo. Lasciare ammollare bene il pane e far cuocere a fuoco moderato per almeno ¾ d'ora. Per ottenere un piatto più nutriente e raffinato, aggiungere qualche tuorlo d'uovo

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Ultimo aggiornamento
14 settembre 2022